Lo so. Da azienda o professionista del mondo artigiano, approcciare al mondo dei social network negli anni ’20 del 2000 è tutt’altro che una passeggiata. Un po’ per le innumerevoli nozioni e credenze - alcune veritiere, altre mitiche - che nel corso del tempo si sono tramandate sulle modalità con le quali sfruttare al meglio le differenti piattaforme social presenti sul mercato; un po’ perché, con l’aumentare della complessità e delle opportunità che i social network hanno offerto, sono cresciute a dismisura anche le figure professionali appartenenti a questo settore. Tra quelle sempre più richieste e necessarie per un uso realmente profittevole da parte di aziende e professionisti di questi nuovi strumenti di comunicazione e promozione, c’è senza alcun dubbio il social media manager.
Per iniziare: le difficoltà nella scelta del social media manager
Complice il boom dei social, il social media manager ha nel tempo ottenuto sempre maggiore considerazione, tanto da divenire una figura pressoché indispensabile per piccole e grandi realtà che vogliono muoversi sul web, responsabile - nella teoria, ma non sempre nella pratica - di creare contenuti web, di costruire strategie di comunicazione e marketing digitale personalizzate, oltre che di gestire budget pubblicitari. Una figura che, dunque, proprio per la sua trasversalità e competenza orizzontale è diventata un vero e proprio ‘coltellino svizzero’ dell’online, a disposizione anche di aziende e professionisti dell’artigianalità.
Ma, come suppongo già saprai se stai leggendo questo articolo, c’è un ‘ma’. Il proliferare di questa tipologia di professionisti, che non rientrano come abbiamo visto in una categoria ben definita ma provengono da mondi spesso lontani tra loro (e, va detto, in alcuni casi con proposte approssimative e raffazzonate), ha generato notevole caoticità all’interno del mondo digitale. La conseguenza? Già sono certo ne sarai cosciente. Come ho potuto constatare incontrando decine di artigiani e PMI, questa confusione intorno alla figura del social media manager provoca spesso un senso di disorientamento tale per cui scegliere a chi affidarsi sta diventato sempre più difficile. E gettare la spugna è all’ordine del giorno.
Per questo, mettendo insieme le esperienze che ho maturato sul campo grazie al confronto, vorrei con questo articolo fare luce sul ruolo del social media manager (che, come avrai intuito, è anche il mio), sulle opportunità che offre questa figura alle imprese del mondo artigiano, e, in ultima istanza, su come scegliere, limitando al massimo il margine di errore, il professionista giusto per supportare la tua attività lato digital.
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Che cosa fa il social media manager
Comincio con lo sfatare un mito, che ha spesso contribuito a declassare il ruolo del social media manager. Che non è quello/a professionista che “devi solo pubblicare una foto su Instagram”. O meglio, esistono forme di professionisti che si limitano a operare in questo modo, dalle quali deciderai tu o meno di stare alla larga. Ma è questa la sede in cui discuterne. Il social media manager è, invece, una figura poli-specializzata, che, come ti spiegherò in breve qui di seguito, può gestire almeno cinque differenti compiti che ruotano intorno alla comunicazione e al marketing digitale. Un’ultima precisazione, prima di procedere: va da sé che, nel caso in cui ti volessi affidare non a un/una professionista ma a un’agenzia più strutturata, queste fasi verranno probabilmente gestite da più persone con competenze più verticali (esperto di advertising, copywriter, fotografo, video-maker, community manager e così via), con ovvie conseguenze sui costi del servizio. Per ora, quindi, prenderò in considerazione solo social media manager che lavorano in autonomia.
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Strategia e posizionamento
In primo luogo, è compito del social media manager gestire le fasi strategiche dell’attività. Ipotizzando che tu sia responsabile di un’azienda artigiana che produce divani su misura, il social media manager ti affiancherà nella prima fase per esaminare il posizionamento della tua realtà in funzione dei tuoi competitors sul mercato locale, e quindi il tono di voce ideale da utilizzare sui social, nonché tutto ciò che concerne la ricerca dell’unicità della tua impresa. Questo sta alla base di uno storytelling davvero efficace.
Creazione dei contenuti
Il secondo compito del social media manager - quello forse per cui questa figura è più celebre - è la creazione di contenuti. Spesso (ne ho parlato in questo articolo) ti sarà capitato di non sapere cosa pubblicare sui social, né come farlo. Ecco che quindi questo tipo di professionista provvederà nella maggior parte dei casi a creare da zero contenuti per i tuoi canali, siano essi testuali, grafici, fotografici o video. Attenzione, però, alle competenze specifiche e alle diverse attitudini dei social media manager. C’è chi è più avvezzo alla realizzazione di contenuti grafici in formato digitale, e chi invece predilige creare i contenuti in presenza, scattando fotografie o girando filmati (io, personalmente, faccio così). In funzione delle tue esigenze, potrebbe essere necessaria anche una figura con una preparazione ibrida, quindi valuta sempre bene ciò di cui tu o la tua azienda avete bisogno. Cominci a capire perché, come ti dicevo poco fa, il social media manager deve essere un professionista poli-specializzato?
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Gestione dei contenuti
Un terzo compito del social media manager, direttamente conseguente alla creazione dei contenuti, è la gestione di questi. Dove per gestione si intende non solo la pianificazione sui diversi canali scelti, ma anche l’osservazione del loro andamento sui social, la definizione di un piano editoriale, la moderazione e la gestione del rapporto con la community, la presa in carico di eventuali richieste o di emergenze. Una volta che il contenuto è pubblicato, quindi, c'è bisogno di qualcuno che ne segua lo sviluppo.
Promozione e pubblicità
Un quarto e cruciale compito del social media manager, qualora un professionista o un’azienda ne abbia necessità - ma, consiglio personale, è sempre bene allocare un budget mensile, anche piccolo, per la promozione della propria realtà - è la gestione delle attività promozionali a pagamento. Pubblicità, in altri termini. Promuovere i propri contenuti significa non solo aumentare potenzialmente il proprio seguito sui canali social (e quindi avere più probabili di vendere il proprio prodotto o servizio), ma anche valorizzare il lavoro svolto, ‘spingendo’ i contenuti verso un pubblico più ampio. Capirai certamente da solo che la gestione del budget pubblicitario per il social media manager richiede ulteriori competenze.
Analisi e reportistica
Tutti i quattro compiti visti finora convogliano in una quinta e ultima fase, che è quella di analisi e reportistica. Ogni social media manager approccia a questo tema in modo differente, ma il consiglio che voglio darti è di esigere sempre un report - che può essere mensile, bimestrale o trimestrale - sull’andamento del lavoro e sui risultati ottenuti. Avrai già compreso che l’analisi e la reportistica sono particolarmente cruciali soprattutto per quanto riguarda la valutazione dell’efficacia delle attività sponsorizzate a pagamento. Per fare considerazioni quanto più oggettive su che cosa abbia prodotto il budget che hai allocato, il social media manager provvederà a fornirti informazioni, prendendo come riferimento le metriche che avete concordato (possono essere innumerevoli, come aumento dei follower o dei like, richieste di preventivo pervenute, vendite, tasso di engagement ecc.).
Social media manager per artigiani e imprese artigiane
Alla luce di quanto visto nei paragrafi precedenti, immagino tu ti sia già fatto un’idea sui benefici che una figura come il social media manager può portare alla tua realtà, in un’ottica di investimento in ambito digitale. Per artigiani e imprese del mondo dell’artigianalità - che, per come lo intendo, comprende anche chi lavora nel settore agricolo e agrituristico, o nella ristorazione - sfruttare i social network per aumentare la propria notorietà online, aumentare le proprie vendite, o rafforzare la propria identità sul territorio è certamente una buona idea. Lavorare in autonomia è possibile, sia chiaro, ma senza competenze o tempo a disposizione si rischia facilmente di deragliare. Per questo, se sei intenzionato a strutturare una strategia che possa essere realmente efficace, ti consiglio di affidarti a un esperto.
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Vantaggi del social media manager
Lo abbiamo visto in parte nei paragrafi precedenti, ma è bene concretizzare il tema dei vantaggi che collaborare con un social media manager può dare per una realtà artigiana. Vantaggi che, in primo luogo, sono senza alcun dubbio competitivi. Il mondo del made in Italy è vasto e per certi versi unico nel suo genere, ma saprai di certo che tante sono ancora le realtà che considerano la buona comunicazione secondaria per lo sviluppo del proprio business o del proprio brand. La verità condivisa dai più è che oggi i social sono uno degli asset fondamentali per professionisti e aziende, canali che aiutano a distinguersi e a far emergere le proprie unicità. Sfruttarli a dovere, dunque, permette di differenziarsi in modo ancora più netto dai competitors, creando una narrazione personalizzata.
Se è vero che “il tempo è denaro”, il secondo vantaggio non può non essere legato al concetto di tempo. Come ti dicevo poco fa, lavorare in autonomia senza avere le giuste competenze e conoscenze relative a tecniche e strumenti può trasformarsi in uno spiacevole autogol. In primis perché la tua comunicazione sarà probabilmente percepita come slegata (amatoriale, appunto), priva di strategia. Anonima. In secondo luogo, il rischio più grande potrà essere quello di perdere tempo, cosa che credo tu voglia scongiurare. Delegando il lavoro a un professionista della comunicazione digitale, avrai una doppia garanzia: non sprecherai inutilmente il tuo tempo dietro ai social e avrai una maggiore possibilità - ma non la certezza, visto che il marketing non è mai una scienza esatta e come tale va accettata - che l’investimento fatto per avviare una collaborazione con un social media manager si riveli proficuo e porti buoni risultati.
Quanto detto si fonde per dare luce a un terzo vantaggio, a una terza opportunità. Quella di raccontare la tua realtà in modo davvero personale, creando un legame forte ed empatico con chi decide di seguirti e di darti fiducia. È la magia dello storytelling social, un’arma a tua disposizione per dare luce a una comunicazione che abbia come primo obiettivo quello di costruire, stimolare e interessare una community di persone interessate a un tema. Ne ho parlato in questo articolo, che con piacere ti invito a leggere.
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Come scegliere il social media manager
Ed eccoci al dunque. Ho provato a darti una visione di insieme sul mondo del social media manager in modo tale da condurti fino a questo punto, che presumo sia quello che più ti sta a cuore. Come scegliere un social media manager che possa strutturare al meglio la tua attività online? Proverò nei passaggi successivi a darti qualche input, qualche consiglio sugli aspetti che è bene tu tenga maggiormente in considerazione per fare la tua scelta in modo consapevole. Un’ultima postilla. Sapersi orientare nel web non è semplice, così come non è semplice trovare il coraggio (af)fidarsi a professionisti dell’online. Se è vero che ci sono dei parametri sufficientemente oggettivi, la valutazione finale è sempre personale. Tutto, in fondo, dipende da te. Ma con qualche consiglio utile spero sarà tutto più semplice.
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1. Competenza ed esperienza
Il primo parametro di valutazione che puoi prendere in considerazione per scegliere il social media manager per la azienda artigiana è, banalmente, la competenza. Ti consiglio, quindi, di visitare il sito web del/della professionista, di farti un’idea dei suoi metodi, di dare un’occhiata al lavoro fatto con altri clienti e alla sua esperienza. Cerca anche di capire quale sia la sua competenza verticale, il suo punto forte. Fa grafiche molto accattivanti? Ottiene ottimi risultati quando fa campagne pubblicitarie? Ti garantisce un affiancamento costante? Insomma, incrocia le sua qualità con le tue necessità, in modo da fare una scelta oculata. Attenzione, però. La tendenza di una fetta di professionisti è quella di giocare al rialzo sui numeri, quindi accertati sempre che quanto detto dal social media manager che stai valutando sia veritiero. Dovessi commettere un errore, sono certo comunque che lo capirai in breve tempo.
2. Attinenza al settore
Quando poco fa ti ho detto di incrociare le qualità del social media manager alle necessità della tua realtà, è perché so per esperienza che maggiore è la chimica tra le parti, più soddisfacenti possono essere i risultati. Ecco perché voglio consigliarti, in fase di ricerca, di valutare prima il professionista che abbia un’attinenza con il tuo settore. Sei un falegname che realizza tavoli e oggetti di arredo in legno? Vedi se sul mercato è presente qualcuno che si occupi specificatamente di quello. Hai un agriturismo in montagna? Trova qualcuno che sia specializzato in realtà agricole o in ristorazione. Insomma, basta una ricerca su Google per farti un’idea. E se i risultati saranno specifici, riuscirai maggiormente a orientarti, o comunque a selezionare un gruppo ristretto di professionisti a cui chiedere un preventivo.
3. Presenza e trasparenza
Quando valuti l’avvio di una collaborazione con un professionista del digitale, assicurati che ti garantisca, oltre che la reperibilità in caso di necessità, una presenza minima al tuo fianco. È chiaro che questa dipenda anche dal costo del servizio che ti viene offerto, ma in generale per partire con consapevolezza fatti trovare pronto su questo fronte. Poter contare su un social media manager presente ti aiuterà a formarti su alcuni temi e ad avere il suo lavoro sempre sotto controllo. Questo aspetto ci conduce al concetto di trasparenza, che deve essere sempre garantita. Per evitare situazioni spiacevoli, ti consiglio sempre di accertarti che tu abbia la possibilità di visionare i contenuti in anticipo (prima quindi della loro pubblicazione), così come di avere report costanti sui risultati dell’attività. In questo modo il rapporto sarà più sereno e diretto, e gli errori limitati al massimo.
4. Vicinanza
La vicinanza del social media manager è un altro aspetto che potrebbe essere importante per la tua realtà, anche se viene dopo in termini di importanza di quelli citati sopra. Collaborare con un/a professionista che sia quanto più vicino/a in termini geografici alla tua azienda, ti permetterà di avere un rapporto con questo/a più personale, cosa importante soprattutto in fase di valutazione e scelta su chi affidarsi, oltre che durante la fase operativa di creazione di contenuti (io, solitamente, lavoro così). È comunque un dato di fatto che oggi spostarsi è diventato più semplice, quindi dai peso maggiore alle competenze del social media manager rispetto alla sua vicinanza, che potrà comunque essere un buon vantaggio in caso di situazioni particolari che ne richiedano la presenza di persona.
5. Costo
Come ultimo consiglio, apro inevitabilmente una piccola parentesi sul costo dei social media manager che lavorano in autonomia (non delle agenzie, quindi). Sul mercato potrai trovare prezzi differenti, così come servizi differenti. Le variabili sono davvero molte, a cominciare dall’esperienza del/la professionista, che fa salire o scendere l’asticella. Per una valutazione quanto più oggettiva, ti consiglio in fase di decisione di partire dalle tue necessità. In molti casi, i servizi dei social media manager sono modulabili in funzione delle esigenze dell’azienda. Quindi parti da ciò che ti serve e valuta le competenze e la verticalità di ogni professionista. Solo dopo questo aspetto, ragiona sui costi.