Durante il mio tour alla scoperta di fantastiche realtà del made in Italy, ho avuto l’opportunità di ascoltare la voce di molte imprese artigiane e di artigiani professionisti. Ho raccolto le loro impressioni, analizzato i loro comportamenti nei confronti del mondo digitale. E il tema che mi sono ritrovato più spesso ad affrontare insieme a loro è stato: come un’impresa artigiana o un artigiano possono comunicare bene sui social network, senza avere conoscenze specifiche o senza affidarsi a professionisti del settore? Una domanda tutt’altro che banale, se non altro perché il comunicare bene ha connotati che sono molto diversi tra loro.
C’è chi sostiene che la bontà di una strategia di comunicazione dipenda dai risultati in termini di vendite che questa genera, oppure dal modo in cui coinvolge una comunità di persone interessate all’argomento che viene trattato, stimolando la loro interazione; o ancora dalla capacità di rafforzare l’identità o l’immagine di chi la mette in atto. Insomma, puoi dedurre da questo ragionamento che parlare di buona comunicazione è per definizione soggettivo. Ognuno ha posto in partenza i suoi obiettivi.
Parlare di buona comunicazione è per definizione soggettivo. Ognuno ha posto in partenza i suoi obiettivi.
Per supportarti nella tua attività di comunicazione e farti comprendere meglio uno scenario che a volte può sembrare intricato, voglio darti quattro consigli utili per raccontarti in modo efficace sui social anche senza affidarti a professionisti del settore. Consigli che nascono dalla mia esperienza personale di storyteller d’impresa e che non sono necessariamente risposte definitive alla domanda posta all’inizio. Ma, appunto, suggerimenti per permetterti di orientarti meglio nel mondo della comunicazione per imprese artigiane.
E con questo articolo proprio da qui voglio cominciare, ovvero dal soggetto di questa comunicazione: tu, o la tua azienda.
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Raccontarsi sui social: partire dal “chi sono”
Tutto ruota intorno a te. E - consiglio personale - per fare storytelling digitale, quindi per raccontarsi online, partire dal “chi sono” è sempre una buona idea. Tra le realtà del mondo artigiano che ho avuto modo di conoscere, ho notato che aleggia un diffuso malcontento riguardo alla comunicazione sui social network. Che è così più o meno riassumibile: «Pubblicare post mi porta via molto tempo, ma non raccolgo quasi nulla. Non mi conviene». Questo perché nella maggior parte dei casi che ho incontrato il focus della comunicazione era incentrato solo sul prodotto, piuttosto che sul racconto della propria realtà. Ritengo quest’ultimo un punto cardine dello storytelling digitale e quindi proprio di questo voglio parlarti in modo più approfondito, dandoti quattro consigli su come invertire la tua rotta e, soprattutto, spiegandoti perché ti conviene davvero farlo.
1. Trovare la propria identità: uno strumento utile
Capire in profondità chi siamo davvero è un lavoro tutt’altro che semplice. Richiede tempo, dedizione e confronto. Se è vero che siamo quello che vendiamo, allora è davvero molto importante definire i confini della nostra identità (aziendale). Così da poterla raccontare e trasmettere all’interno dei nostri prodotti. Per aiutarti, posso consigliarti uno strumento - ti basteranno carta e penna - che ti può aiutare a capire con più precisione la tua essenza come professionista o quella della tua azienda, in modo da impostare la tua nuova strategia di comunicazione nel modo più personale e identitario possibile.
Raccogliendo le voci anche dei tuoi colleghi o di chi conosce la tua realtà da vicino (è importante per una visione d’insieme!), copia e compila la semplice matrice che trovi in foto. Fallo liberamente (ma datti un limite, altrimenti rischi di andare fuori strada), scrivendo nei seguenti quattro quadranti ciò che ti viene in mente.
- Chi siamo/Cosa facciamo. Definisci il “Chi sono”, ciò che ti caratterizza di più, le tue qualità. E ciò che produci, ovviamente.
- Chi non siamo/Cosa non facciamo. Ora prova a fare il percorso contrario. Definisci chi non sei, escludi ciò che non ti caratterizza o i tipi di prodotti che non realizzi.
- Benefici. Analizza i benefici che i tuoi prodotti o il tuo servizio generano delle persone (un esempio: produco inferrate > faccio sentire più sicure le persone).
- Carenze. Analizza con lucidità i tuoi limiti, ciò in cui sei carente.
Una volta che hai svolto questo delicato lavoro e hai raccolto anche le impressioni delle altre persone coinvolte, è tempo di far emergere i temi di ogni quadrante che a te sono più cari. Datti ancora una volta un limite e scegline solo pochi, i più rilevanti per te o per la tua azienda.
Le voci che sceglierai costituiranno il punto di partenza della tua comunicazione, ovvero ciò che ti permetterà di instradare il tuo racconto. Ecco quindi che ciò di cui parlerai sui tuoi canali afferirà ai valori che sono emersi dalla matrice, che ti aiuteranno a mantenere la rotta e a concentrare le energie sugli aspetti della tua attività che ritieni più vicini alla tua essenza. Il tuo mantra, insomma. Il primo consiglio è di cominciare da qui: da te stesso o dall’essenza della tua impresa artigiana.
Il primo consiglio è di cominciare da qui: da te stesso o dall’essenza della tua impresa artigiana.
2. Essere sé stessi: un fattore differenziante
Il primo consiglio che ti ho dato, ovvero di trovare il mantra e l’essenza della tua impresa o della tua attività, è la base di partenza per il passo successivo: sii te stesso/a. Ma che cosa significa concretamente? Te lo contestualizzo subito. Incontrare una persona che recita una parte, nella quale è visibilmente poco a suo agio, non è una bella esperienza. Quando questo succede, si entra nel regno dell’incertezza. Chi acquisterebbe mai da un fornitore che si suppone possa mentire o dubitare della bontà dei propri prodotti o servizi?
Per questo (secondo consiglio) essere sé stessi quando si comunica sui social network è fondamentale. Può sembrare semplice, ma non lo è. Perché ci sono delle barriere, che spesso hanno a che fare con sentimenti quali paura e timidezza, che ci impediscono di mettere in atto quanto vorremmo. In questo senso, però, superare i timori è l’unica via per essere genuini e rendere altrettanto genuina la nostra comunicazione. Superato l’ostacolo, ecco che il tuo racconto potrà essere davvero speciale, unico. Avere una voce personale all’interno del racconto che mettiamo in atto ci differenzia dagli altri e contribuisce ad aumentare la percezione del valore di quanto facciamo. Perché, più importanti del prodotto, ci siamo noi o la nostra azienda. A metterci la voce, i sentimenti e - suggerimento - anche la faccia, come vedremo poco più avanti. Non avere paura a essere e mostrare te stesso!
Secondo consiglio: essere sé stessi quando si comunica sui social network è fondamentale.
3. Emozioni e valori al centro: scongiurare l’effetto televendita
Ogni tanto ancora oggi mi capita - sono certo succederà anche a te - di incorrere in qualche pubblicità, sia in tv che online, in cui per promuovere un prodotto o un servizio si adotta la cosiddetta tecnica di televendita. Personalmente, ritengo che sia tra le strategie di marketing più anacronistiche che ci siano ancora oggi. La verità, però, è che questa tecnica è più presente di quanto si possa immaginare (non solo Mastrota!). E, anzi, spesso non ce ne accorgiamo, perché si nasconde bene tra le pieghe del web. E, per esperienza personale, a essere afflitti da questa tendenza sono soprattutto le imprese e i professionisti del mondo artigiano.
Il terzo consiglio che voglio darti è quindi quello di scongiurare il cosiddetto effetto televendita all’interno dei tuoi canali online. Porta al centro della tua comunicazione le persone e i loro valori, le emozioni, le storie, le curiosità e le difficoltà di tutti i giorni. Questo ti aiuterà a dare forza e personalità a ciò che vendi. «E quindi non parlo più dei miei prodotti?», penserai. Non è assolutamente così, anzi sarebbe sciagurato. In generale, ti consiglio di fare un conto e di dedicare ai prodotti circa il 20% dello spazio che hai a disposizione. Per essere più concreto: su dieci post che pubblichi sui social network, prova a parlare direttamente di ciò che vendi solo in due di questi. Questo aiuterà le persone (un giorno diventeranno clienti?) a percepire te o la tua azienda in un modo diverso, a entrare in una relazione più profonda con il tuo brand.
Porta al centro della tua comunicazione le persone e i loro valori, le emozioni, le storie, le curiosità e le difficoltà di tutti i giorni.
4. Mettere in evidenza le persone
Come quarto consiglio, voglio aiutarti a comprendere quanto sia importante mettere al centro della tua comunicazione anche le persone. Fermati un attimo a pensare. Il fenomeno dei social network non si è sviluppato negli anni solo grazie alla tecnologia, ma anche per merito (o colpa, dipende come vuoi vederla) degli stessi essere umani. Noi. C’è una tendenza naturale nelle persone ad appassionarsi alle storie di altre persone. È questo processo che ha portato al boom dei primi influencer (o ancora, all'inizio, del Grande Fratello), per esempio, i quali con lungimiranza hanno deciso di aprire le porte della loro vita alle persone, catalizzando la loro attenzione. L'evoluzione è poi nota a tutti.
C’è una tendenza naturale nelle persone ad appassionarsi alle storie di altre persone.
Questo per dirti che, per impostare una strategia di racconto che sia efficace ed empatica, è bene parlare delle persone e dare loro un volto, affinché altre persone - magari futuri clienti - possano appassionarsi alle loro storie. L’ho provato sulla mia pelle, lavorando con diverse realtà artigiane. La tendenza evidenziata è che quei contenuti che parlano di persone - puoi essere tu con la tua attività, oppure un dipendente della tua azienda, o ancora un tuo fornitore - hanno in partenza un vantaggio, dato proprio dalla tendenza dell’essere umano di cui ti ho parlato qui sopra. E allora il mio consiglio finale è proprio di mettere al centro del tuo racconto le persone che ti circondano e che ogni rendono speciale quello che fai.